TORNARE NEL DOLORE DI PROPRIA SCELTA
Il "capo stand" mi guardò con quell' aria che solo i veterani della vendita face to face hanno, e mi disse: "Se vuoi fare questo lavoro devi stamparti un bel sorriso in faccia, fermare le persone che passano con la convinzione di un wrestler che entra sul ring e togliere di mezzo ogni ombra di giudizio dentro di te!" O qualcosa del genere... In quell' intenso e interminabile momentum provai un forte risentimento per il mio amico J. che mi trascinò in quell' assurda prova di lavoro per "giovani intraprendenti alla ricerca di un ambiente dinamico, motivante e orientato alla crescita" e sentì crollare una dietro l' altra tutte le mie infantili ed innocenti convinzioni sul mondo, le persone e il lavoro. Avevo 19 anni! Un' età giusta per cimentarsi nel mondo del lavoro, eppure... io non volevo! Mi sentivo morire al solo pensiero di perdere la mia tanto amata libertà di fare quello che volevo e quando lo volevo...Di non poter esprim